Legame tra respiro e posizione fetale

Legame tra respiro e posizione fetale

In questo articolo riportiamo un altro interessante punto di vista del legame che intercorre tra respiro e posizione fetale nella gravidanza.

Nove gravidanze su dieci sono fisiologiche, il bimbo si muove nella pancia della mamma e nel secondo trimestre troviamo numerosi bimbi in posizioni diverse: podalici, obliqui, trasversi oppure in posteriore. 

Durante queste settimane la mobilità del piccolo aumenta, così come aumenta lo spazio a sua disposizione – che però diminuirà mano a mano che il suo corpo crescerà. 

Vediamo dunque come l’utero si ancora alla pelvi, attraverso fasci e legamenti che creano un vero e proprio sistema di sospensione

connessione tra respirazione e posizione fetale

Il sistema di ancoraggio dell’utero alla pelvi è molto complesso, l’obiettivo è mostrare come una struttura così mobile, in grado di flettersi, nonostante i fasci e i legamenti mantenga un elevato grado di MORBIDEZZA. Anche durante i 9 mesi di gravidanza e nel periodo post parto questa caratteristica non deve in nessun modo mancare, perché sarà proprio il grado di morbidezza a determinare il processo del travaglio e del parto.

correlazione tra respirazione e posizione fetale

La posizione ottimale fetale è determinata dai tessuti molli materni, quali muscoli, legamenti e fascia pelvica (altresì connessa al diaframma e quindi al respiro!). Certamente non possiamo determinare in maniera totalitaria una disfunzione pelvica, poiché ciò che è disfunzionale per una pelvi non lo sarà per un’altra. Il potenziale anatomico che dobbiamo cercare di non inibire è diverso per ogni donna, e ogni bimbo troverà e ricercherà la sua posizione in relazione allo stato di rilassamento e di tensione di ciò che lo circonda.

 

Ma siamo sicuri che per una buona nascita ciò che conta sia solo la posizione fetale? Possiamo dunque scorgere una correlazione di questa con il respiro?

Spesso individuiamo come cuore della gravidanza il piccolo nel grembo materno, allontanandoci dalla figura che, al contrario, ne influenza e condiziona il benessere: la mamma. 

Il respiro, costantemente presente finché vi è vita, è la prima forma comunicativa nella diade.

E’ opportuno ricordare anche che la gravidanza, non rappresenta solo l’inizio e lo sbocciare di una nuova vita.

Significa anche transizione e passaggio: è il cambiamento della donna che da figlia diviene madre, che rimane e conserva la sua femminilità, la sua unicità e il suo essere compagna e sorella.  (ARTICOLO)

Cosa accade durante il parto?

Ma ancora, osserviamo la correlazione tra respiro e posizione fetale: durante il parto può accadere che le luci di una stanza, i rumori dell’ambiente circostante, le persone presenti (non famigliari) interferiscano con la nascita.

Il non rispettare i tempi di una donna interferisca con la nascita.

Mettere una mano, gestire o impedire quando la mamma asseconda il suo corpo interferisce con la nascita.

E se invece … lasciassimo la madre libera di respirare nel suo fluire, di vocalizzare quando ne sente la necessità, con la propria autonomia per muoversi e posizionarsi a proprio desiderio ?!

I legamenti di distendono. L’ossigeno aiuta i fasci muscolari ad aumentare la capacità di allungamento. Lo spazio pelvico aumenta. Il cervello rimarrà attivo e i neuroni comunicheranno meglio e più efficacemente tra loro.

Il piccolo si può mettere nello spazio più favorevole ed essendoci più spazio, avrà modo di modificare la sua posizione sino a termine di gravidanza.

Il respiro, con il diaframma, non solo massaggia gli organi, ma permette e sostiene la contrazione uterina. Il pavimento pelvico si mette in un atteggiamento di apertura. I polmoni ricchi di ossigeno permettono il ricircolo dell’aria in ogni periferia corporea.

La placenta si permea di sostante nutritive che arrivano al piccolo come ondate di vento fresco. Il bimbo avrà scorte di ossigeno che gli serviranno durante il passaggio nel canale del parto.

Le gambe della mamma saranno ben irrorate, pronte a sostenere ogni cambio di posizione, sfruttando la forza e la capacità di aprirsi al mondo esterno. Le spinte non saranno difficoltose: saranno l’espressione di una espirazione controllata e profonda che porterà a una nascita dolce.

Il perineo, ricco di ossigeno, elastico e imbibito funzionerà come una porta alla vita, che si modella ma non si rompe.

Ecco spiegato quindi la correlazione tra respiro e posizione fetale. Come l’ambiente esterno condiziona il benessere della mamma. Come le relazioni affettive siano fondamentali per la crescita del piccolo e come ogni cosa sia influenzata dal vissuto della donna e da ciò che quotidianamente vive!

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Tematica e parole ispirate alla TESI “LA RESPIRAZIONE YOGICA E LA PRESENTAZIONE FETALE IN UTERO – come la respirazione supporta la fisiologia della nascita “

FEDERICA SARI – OSTETRICA E INSEGNANTE YOGA IN FASCIA®

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