Svadhisthana “La dimora di se stessi”

Caratteristiche e considerazioni sul secondo chakra

Il secondo chakra è localizzato sotto l’ombelico, nella parte inferiore dell’addome e si dice che sia la sede degli organi riproduttivi. E’ associato anche alla lingua e al gusto, coinvolti nel piacere e nella sessualità, nonché nell’alimentazione.

 
Il nome sanscrito “Svashisthana” significa “la dimora di se stessi”, proprio perché da qui hanno origine desideri, bisogni, aspirazioni e impulsi. Il suo colore è l’Arancione.

“Tu sei ciò che è il tuo desiderio profondo che ti guida.

Come è il tuo desiderio, così è la tua volontà.

Come è la tua volontà, cosí sono le tue azioni.

Come sono le tue azioni, così è il tuo destino.”

Brihadaramayaka Upanishad IV.4.5

Si dice essere anche il luogo dove riposa il “karma” delle vite passate che se stimolato, ci induce a realizzare quello che è scritto nel nostro passato oppure a subirne le conseguenze positive o negative.

Per la vicinanza ai reni e agli organi sessuali, viene associato all’acqua, al suo ciclo vitale e al suo ruolo nella riproduzione, ma anche alla sua capacità di adattarsi, di modificarsi e di fluire. E’ collegato anche alla luna, che governa ciò che è inconscio, misterioso, invisibile, oscuro e femminile.

Qui si controllano sei Vritti: Avajina (sminuire gli altri), Murcha (mancanza di buon senso; l’essere mentalmente assenti), Prashraya (essere indulgenti), Avishvasa (mancanza di fiducia), Sarvanasha (paura di essere annientati), Kruratà (la crudeltà).

Se nel primo chakra si sviluppano radicamento, stabilità, attenzione e immobilità, la sfida del secondo chakra è sviluppare l’opposto: lasciarsi andare, scorrere, muoversi, fluire, percepire e cedere, rappresenta l’identità emozionale di ognuno di noi ed il suo compito è l’auto-gratificazione. L’emozione emerge dall’identità fisica (primo chakra) e qui si aggiunge una nuova dimensione: il movimento che ampliandosi, aumenta il campo di percezione, incrementando a sua volta le informazioni sensoriali. E’ utile prestare attenzione al modo in cui ci si muove per scoprire aspetti ed emozioni che in passato sono stati sepolti. “L’identitá emozionale” amplia l’esperienza del corpo e si collega al fluire del mondo attraverso i sensi che divengono il collegamento essenziale tra il mondo esterno e quello interno.

È difficile provare delle emozioni senza attuare qualche tipo di movimento: un esempio semplice è quando si trattengono le emozioni, agiamo inconsciamente “gelando” i movimenti del nostro corpo (un blocco del diaframma, una contrattura nelle zona della schiena, il digrignare dei denti, un blocco negli inguini…).

 

La sessualità è l’espressione somma dei molti aspetti associati al secondo chakra: movimento, sensazione, piacere, desiderio, emozione e polarità. È l’eliminazione della differenza, l’unione degli opposti e l’esperienza della connessione che trascende l’isolamento e costituisce il fondamento del chakra successivo (Manipura Chakra): la forza. (Il Libro dei chakra : Anodea Judith)

 
 

Recuperare il secondo chakra significa recuperare il nostro diritto di sentire e di avere una sana sessualità. Non è detto che questa energia culmini sempre nell’atto sessuale. L’energia sessuale/creativa è ben viva in ogni aspetto della vita: cucinare, dipingere, scrivere, osservare un tramonto, cantare una canzone… La sessualità dovrebbe favorire l’accrescimento dell’intero sistema dei chakra, interiormente ed esteriormente. Un secondo chakra equilibrato è in grado di accettare volentieri il cambiamento e il movimento. Gli stati emotivi sono stabili e chiari. L’equilibrio comprende la capacità di prendersi cura di sé stessi e degli altri, mantenendo tuttavia dei confini sessuali ed emotivi sani.

 

Il demone del secondo chakra è la colpa che inibisce il rapporto emotivo e sessuale con gli altri. Esiste un sano senso di colpa che permette di esaminare il proprio comportamento prima, durante e dopo le nostre azioni. Quando non viene distorto, il senso di colpa avverte su dove sono i limiti e dove si ha bisogno di cambiamenti. Solo quando la colpa diventa eccessiva, abituale, interiorizzata e tossica domina il libero scorrere del movimento e la piena esperienza sensibile della vita.


Per armonizzare il secondo chakra può essere utile ripristinare il contatto con l’elemento Acqua!

cascata Brasile arcobaleno

Puoi iniziare davvero facilmente!

Un bel bagno rilassante utilizzando circa 10 gocce di olio essenziale YLANG YLANG per ravvivare il rapporto con il tuo secondo chakra. Per accompagnare questo momento metti un pò di musica che richiami i rumori dell’acqua ( pioggia, mare, scorrere di ruscello… )

E per concludere pratica una bella meditazione sull’elemento Acqua, sulle sue caratteristiche di fluidità e limpidità. Sul suo movimento continuo mentre scorre, mentre si trasforma, mentre si riporta al tutto…


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